I progressi della tecnica scenografica richiedevano per gli allestimenti superfici e servizi che il palcoscenico del Teatro ancora impostato secondo il progetto del Piermarini non era in grado di assicurare, con grave danno alla rotazione degli spettacoli. Nel 1921 l'ingegnere Cesare Albertini poté aumentare l'agibilità degli spazi dimezzando il numero dei pilastri ed innalzando il tetto di sette metri, così che le scene potessero essere completamente sollevate e nascoste alla vista del pubblico. Contemporaneamente furono riformati gli originali impianti di sollevamento delle scene in favore del sistema di "tiri" contrappesati.
LaScalaWeb, © aprile '98

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