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I progressi della tecnica scenografica richiedevano per gli allestimenti
superfici e servizi che il palcoscenico del Teatro ancora impostato secondo
il progetto del Piermarini non era in grado di assicurare, con grave danno
alla rotazione degli spettacoli. Nel 1921 l'ingegnere Cesare Albertini poté
aumentare l'agibilità degli spazi dimezzando il numero dei pilastri
ed innalzando il tetto di sette metri, così che le scene potessero
essere completamente sollevate e nascoste alla vista del pubblico. Contemporaneamente
furono riformati gli originali impianti di sollevamento delle scene in favore
del sistema di "tiri" contrappesati. |
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