San chi...?


No, qui non si tratta di alcun santo di Santa Romana Chiesa. Si tratta invece dei San "e basta".

I San (noti anche come Khoi-San) sono un popolo tribale che vive (viveva?) pacificamente nell'Africa Australe da decine di migliaia di anni. Dopo dopo essersi adattati (loro malgrado) alla convivenza con i popoli Bantu, giunti nei loro territori in epoca pre-storica, negli ultimi 350 anni i San hanno dovuto subire un vero e proprio etnocidio, scientificamente posto in essere da parte di noi Europei per appropriarci delle loro terre. [Si stima che oltre 200.000 San siano stati barbaramente uccisi solo negli ultimi due secoli.]

Oggi i San del Kalahari (altre popolazioni San vivono nel Botswana occidentale e in Namibia) vengono fatti oggetto di un ulteriore gravissimo attacco da parte del governo del Botswana, all'ombra del quale si celano gli interessi delle compagnie minerarie africane, europee e americane. Le aggressioni ai loro danni hanno raggiunto livelli di barbarie impressionanti, soprattutto se si considerano le condizioni di vita difficilissime che si presentano nel clima desertico del Kalahari (p.es. nel mese di febbraio 2002 tutte le riserve idriche di alcuni villaggi San sono state distrutte dagli agenti governativi).

Per saperne di piu' vi invito a visitare il sito a loro dedicato da Survival, l'unica organizzazione internazionale che si occupa attivamente ed esclusivamente della sopravvivenza e dei diritti delle pochissime popolazioni tribali ancora esistenti nel mondo. In particolare, vi invito a firmare la petizione online che puo' forse contribuire a porre fine alle violenze e alle torture che i San hanno dovuto subire in questi ultimi tempi.

Vi ringrazio di cuore per l'attenzione.

Gianfranco Prini

P.S. - Quando avete qualche minuto di tempo, guardatevi (purtroppo non posso dire "godetevi") i filmati recentemente trasmessi da alcune emittenti TV internazionali.


Quanto sopra e' online dalla primavera del 2002. Oggi, mercoledi 13 dicembre 2006, per decisione dell'Alta Corte del Botswana, i diritti dei San sono stati finalmente riconosciuti.

Grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito con il loro sostegno morale e con il loro impegno a questa storica decisione.

Gianfranco Prini


Gianfranco Prini (gianfranco.prini@unimi.it)